Da giovane, inesperto ed aspirante acetiere, ho iniziato (secondo la tradizione) a fare quello che si è fatto per secoli: sentire le opinioni di tutti, e seguire solo quelle di chi te la raccontava meglio. Devo dire però di non aver fatto grossi errori, e le prime 5 botti comprate nell'estate 2008 oggi stanno lavorando bene. Le densità aumentano poco per volta, e l'acidità dell'aceto è intorno ai 9 gradi (qualcosa più, qualcosa meno), e non vedo l'ora di raggiungere l'agognata meta: il primo prelievo!
Nel frattempo ho anche seguito il corso per assaggiatori della Consorteria di Spilamberto, portando a casa un enorme patrimonio di esperienze, tradizioni e cultura locale. Ho appreso meglio anche le tecniche produttive e gli aspetti organolettici, ma questo è un dettaglio! Nel frattempo si è ingrandita la famiglia, e si è ingrandita l'acetaia, raddoppiando il numero di botti. Purtroppo il tempo è ormai veramente ridotto, e la seconda batteria è ancora vuota, in attesa di andare a far compagnia alla prima. Non ho ancora il condimento per la mia insalata (personalmente è l'utilizzo che ne faccio), ma la compagnia, le fette di salame e i bicchieri di lambrusco nell'attesa della cottura, le lavorate estive ed i sopralluoghi in acetaia durante le nebbie invernali, e la partecipazione ad una tradizione e una cultura cui appartengo; tutte queste cose sono già un patrimonio prezioso scoperto negli anni.