Ciao a tutti, mi trovo in questa situazione, dalla scorsa primavera non riesco ad acetificare il mosto che ho fermentato perchè la badessa non lavora più, non ostante ci sia un bel velo batterico quando lo rompo per fare l'innesto non si richiude più come faceva gli altri anni. Premetto che innesto 5 litri di fermentato su una massa di circa 100 di acetificato con una acidità sul volume di circa 9°. Ora per lo scorso anno (cioè mosto cotto in autunno 2018) ho risolto facendomi acetificare il mosto da un amico, ma vorrei far riprendere la badessa, in quanto ho circa 100 litri di cotto lo scorso ottobre da acetificare e non vorrei sempre andare a chiedere dei favori.
Avete qualche metodo e/o consiglio su come potrei fare a ripartire? ci sono operazioni o controlli che posso fare?
Come sempre grazie a tutti
Fabio
Ciao Fabio, per esperienza personale ho visto che evitare di alimentare la botte madre per molto tempo mette gli acetobatteri in una condizione di inattività, in pratica muoiono non ricevendo più la loro dose di alcool di cui nutrirsi. Penso sia solo questione di tempo, serve tuttavia ricominciare ad alimentare la botte piano piano con mosto fermentato e avere tanta pazienza. Per la modalità di dosaggio del fermentato io prima lo miscelo con una stesa quantità di acetificato, anche prelevato dalla stessa botte madre, poi lo aggiungo nella botte cercando di non creare troppo movimento superficiale.
Ciao
Ciao Max, la badessa la tengo in acetaia perchè non ho altro posto possibile, la densità del mosto acetificato sta sui 22,5 brix.
Ciao Stefano, si anche io ho il timore che avendo tenuto tanto tempo gli aceto batteri a digiuno son morti di fame e stenti.... questo infatti è il problema, non sono vitali ed energici, prima in una settimana massimo 10 giorni mi si richiudeva il velo batterico ora niente, anche io taglio il mosto con un 50% di MCA della badessa stessa. L'idea che mi è venuta, ma non so se è percorribile è di provare in una damigiana a fare una sorta di starter e appena vedo che si sono ripresi lo rimetto dentro la badessa, ma mi sembra una operazione un po poco ortodossa e non so se si può fare o se si rischia di fare un macello.
Ciao Fabio, se la tua acetaia è la classica soffitta aperta e non riscaldata la temperatura non è sicuramente favorevole alla partenza di qualsiasi processo di acetificazione. Come dici tu potresti provare a crearti uno starter, in damigiana, partendo da un bel volume di aceto prelevato dalla badessa, ma visto il periodo penso che sia fondamentale che tu riesca a farlo in un ambiente più caldo, non certo in acetaia, magari sacrificando un angolo di casa ben riscaldato.
Ciao
Quando capitò a noi, i batteri morirono a causa del freddo in acetaia. Spostando la badessa in un locale più "temperato" non si è più ripetuto. Tienne conto perché li ho poi lasciati a digiuno per due anni e non sono morti, ma forsei è stata fortuna.
Ok grazie a tutti, credo che proverò a farmi uno starter da 30 litri in una damigiana e vediamo, un amico ha fatto una piccola resistenza elettrica che riesce a tenere 22°C in badessa al massimo provo anche quella chissà....
Max ma la resistenza non va immersa nel mosto, resta appesa al cocchiume con una pinza, alla fine è la stessa cosa della coperta, tiene la temperatura all'interno della botte... bho poi non so ....
Sono molto curioso anche io di vedere questo tipo di resistenza. Rimango comunque un pò scettico. Se è una classica resistenza ad immersione e la si usa fuori liquido in poco tempo brucia perche non si raffredda. Se è una roba diversa che lavora stando all'aria allora la potremmo paragonare ad una stufetta....da inserire nel cocchiume??? Sono molto curioso.
Mi viene tuttavia il dubbio che scaldare l'aria all'interno della botte sia abbastanza inutile e si rischi di seccare parecchio le doghe, almeno quelle che non risultano immerse.
Attendiamo notizie!!!